In occasione della proroga della mostra, domenica 18 marzo alle ore 10,30, visita guidata della d.ssa Giulia Scalia, alla Mostra PAUSA SISMICA. Prenotazione obbligatoria contattando il 3897972795 o scrivendo a giuscalia79@gmail.com
Nell’anno del cinquantenario del terremoto del Belìce, la mostra ripercorre la storia di Gibellina dal sisma alla costruzione della città nuova sino al coinvolgimento di artisti e intellettuali della scena nazionale ed internazionale, per iniziativa del suo sindaco, Ludovico Corrao. A raccontare la vicenda sono le opere degli artisti, radicate nell’identità di Gibellina Nuova, le fotografie, i video, i materiali documentari raccolti durante un lungo lavoro di ricerca tra diverse istituzioni che qui compongono la trama di una memoria viva: cinquant’anni densi di avvenimenti, per una storia che attraversa i cambiamenti sociali che proprio dalla Valle del Belìce in quel periodo stavano nascendo dal basso, diventandone parte integrante.
La mostra dipana diversi temi, che nel loro intrecciarsi, restituiscono la complessità dell’accaduto: le immagini dei primi fotografi giunti sul luogo del sisma, Melo Minnella, Enzo Brai, Nicola Scafidi, Nino Giaramidaro, i video provenienti dagli archivi della RAI, le fotografie di Letizia Battaglia, sino ai 13 lunghi anni di permanenza delle popolazioni nelle baraccopoli prima del trasferimento nella città nuova.
Alla ricostruzione e a Gibellina Nuova è dedicata un’intera sezione che esplora l’urbanistica, le architetture, le sculture attraverso i modelli delle opere.
Contemporaneamente alla città di Gibellina, si ricostruiva la sua comunità, per la quale un ruolo fondamentale ha svolto il teatro, come momento di rifondazione di valori, ma anche come strumento pratico di aggregazione dei saperi degli artigiani finalizzato alla produzione di scenografie, costumi e opere d’arte. Dal costante dialogo tra gli artigiani e i numerosi artisti italiani e stranieri che a Gibellina hanno trascorso lunghi periodi di creazione nascono i “prisenti”, grandi drappi portati in processione durante la festa di San Rocco e ricamati dalle donne di Gibellina oltre alle sculture, le spettacolari scenografie di Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Pietro Consagra, agli atelier di tanti artisti tra i quali, Schifano, Rotella, Scialoja, Angeli. A fare da contraltare alla vita della città nuova è la realizzazione del Cretto di Alberto Burri, bianco sudario costruito sulle macerie della vecchia città, un progetto unico al mondo, ancora oggi depositario di un valore artistico, etico, comunitario che si rinnova ogni giorno.
A cinquant’anni di distanza, questa mostra ripercorre il processo innestato dal terremoto provando a riflettere su ciò che l’esperienza di Gibellina, iniziata come un’utopia, ha lasciato in dono a noi tutti. La parte conclusiva dell’esposizione fa riferimento alle visioni degli ultimi decenni a ricostruzione completata. Dalla nascita del Museo delle Trame Mediterranee fino agli ultimi progetti di respiro internazionale: la mostra “Islam in Sicilia” e “Gibellina Photoroad, festival internazionale di fotografia open air”, le visioni di Mustafa Sabbagh, Adrian Paci, Daesung Lee e Claudio Beorchia.
Info e prenotazione:
Visita guidata alla mostra Pausa Sismica
Palermo, Palazzo Sant’Elia, Via Maqueda 81
Domenica 18 marzo ore 10,30
Costo: € 7 a persona (biglietto d’ingresso e visita guidata)
Max 25 persone. Prenotazione obbligatoria contattando il 3897972795 o scrivendo a giuscalia79@gmail.com