Il Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina rappresenta un’interpretazione inedita e aperta della storia culturale del Mediterraneo. Gli apporti creativi che dal Medio Oriente attraverso il Nord Africa sono arrivati in Spagna e poi in Francia, e contemporaneamente, attraverso la Sicilia, in Italia, hanno lasciato numerose tracce sia nelle arti visive che nella cultura materiale, arricchite nel tempo dalla fantasia individuale e dai segni del vivere quotidiano collettivo. Il Museo, istituito nel 1996 da Ludovico Corrao, è il frutto di anni di ricerche e di acquisizioni, frutto di incontri, dibattiti, studi e seminari promossi dalla Fondazione Orestiadi. Esprime un’idea guida, la cui forza si fonda nel carattere transnazionale e interdisciplinare.
Il Museo rappresenta un inedito modello espositivo, poiché seleziona e mostra opere e manufatti, che sono la materializzazione di diversi linguaggi artistici ma anche di manifestazioni della vita che vanno dal simbolico all’abbigliamento quotidiano. Il valore intrinseco di tale principio espositivo è quello di mostrare la coesistenza e la continuità di forme e segni appartenenti a diverse culture e differenti linguaggi.
Il Museo e lo spazio antistante le Case Di Stefano mostrano i segni di un’antropologia culturale che si pone al di fuori dalla logica egemonica dell’Occidente sull’Oriente, del Nord sul Sud.
Accostare oggetti di diverse epoche e provenienze permette di leggere l’evoluzione dei principali motivi decorativi tipici dello sviluppo artigianale e artistico del Mediterraneo. I motivi dell’arabesco, della scrittura e della pseudoscrittura, delle geometrie intrecciate, rielaborati e diffusi in Occidente dagli Arabi, sono utilizzati come elementi per una lettura comparata. Ulteriore valore è dato dal mettere in evidenza la coesistenza dei segni del passato nel presente, dell’arcaico nel contemporaneo, dell’arte classica nell’avanguardia. Il coesistere delle differenze diventa la strategia affermativa di una visione del mondo che si pone al di fuori di ogni ideologia, fondamentalismo religioso e strumentale scontro politico. Si vuole così indicare un’etica, una scelta di fondo, che rifiuta l’uso strumentale e celebrativo della cultura al servizio egemonico di singoli o gruppi, di etnie o ristretti ambiti di civiltà territoriali, per celebrare invece le diverse forme della cultura umana. Il Museo raccoglie ed organizza pitture, sculture, terrecotte, scritture, arazzi, gioielli, tavole e originali capi di abbigliamento che fanno dialogare il passato con il presente, per ricordare la comune appartenenza ad una civiltà capace di coniugare insieme natura e cultura. Tale dialogo fonda lo spazio della festa, il luogo mitico di un’antropologia rinnovata in cui non esistono differenze tra arti maggiori e minori, quanto piuttosto l’incontro dell’uomo con i segni di una vita millenaria.
Museo delle Trame Mediterranee
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1. Enzo Cucchi
Enzo Cucchi. Un uomo con un carico di lune, 2004
2. Salvatore Cuschera
Salvatore Cuschera. Sciamano d’Oriente e Sciamano d’Occidente, 2007
3. Domenico Pellegrino
Domenico Pellegrino. Sicilia, 2016
4. Pietro Consagra
Pietro Consagra. Senza titolo, 1980
5. Mimmo Paladino
Mimmo Paladino. Montagna di sale, 1990
6. Mimmo Paladino
Mimmo Paladino. Grande cavallo, 1990
7. Ben Jakober e Yannick Vu
Ben Jakober e Yannick Vu. Chiesa Madre, 1993
8. Michele Cossyro
Michele Cossyro. Siderale, 2009
9. Croce Taravella
Croce Taravella. Mercati, 2007
10. Officine Palmizi
Officine Palmizi. Riciclarte, 1999
11. Pietro Consagra
Pietro Consagra. Cancelli, 1980
12. Igino Legnaghi
Igino Legnaghi. Senza Titolo, 1995
13. Rosamundi
Rosamundi. Human rights, 2021
14. Peter Briggs
Peter Briggs. Noyaux infracassables de nuit, 2004
15. Alberto Timossi
Alberto Timossi. Contraccolpi, 2021
16. Pietro Consagra
Pietro Consagra. Città di Tebe, 1988
17. Pietro Consagra
Pietro Consagra. Tavolo, 1980
18. Costas Varotsos
Costas Varotsos. Spirale, 1991/1998
19. Pietro Consagra
Pietro Consagra. Senza titolo, 1980
20. Solveig Cogliani
Solveig Cogliani. Heaven’s Gate, 2018
21. Francesco Arecco
Francesco Arecco. Arca, 2013
22. Alfredo Romano
Alfredo Romano. Ustore, 2005
23. Pietro Consagra
Pietro Consagra. Cornici d’aria, 1980
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Apertura da martedì a domenica, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00.