coordinamento di Enzo Fiammetta
Baglio Di Stefano
Opening 5 luglio, ore 18.00
GRAPHIAE
A cura di Sergio Pandolfini delle edizioni Il Bulino
Poeti e Artisti in dialogo con i libri e le opere d’arte
Atelier del Baglio Di Stefano
La storica stamperia d’arte Il Bulino di Sergio Pandolfini fondata nel 1979 – con prima sede in via dell’Agnello 24/a (zona Monti) per poi spostarsi in Via Urbana 148 dal 1995, dove assieme alla stamperia ha allestito uno spazio galleria. Nel 2009 si è trasferisce definitivamente in via Silvio Benco 45 – la stamperia d’arte Il Bulino presenta ancora oggi tutti gli aspetti di un laboratorium creativo (A.Tolve) che mira ad intrecciare storie, arti, passioni ed incontri per dar vita a preziosi libri tessuti a mano. Opere in cui tecnica, abilità manuale, precisione quasi maniacale, altissima fattura ed impiego di materie prime di ottima qualità sono le peculiarità da sempre caratterizzano la stamperia ed il suo fondatore.
Dopo l’esperienza di affiancare, in Via Urbana 148, alla stamperia la Galleria-Stamperia d’arte Il Bulino – dove si susseguirono per un quindicennio (1995-2009) mostre e rassegne dedicate a importanti artisti del panorama nazionale ed internazionale – la stamperia nel 2005 trova una sua definitiva collocazione nei pressi di via Silvio Benco 45, ubicazione, quest’ultima, dedita oggi alla stampa Calcografica e di libri sempre più pregiati come l’ultima collana edita ed intitolata Graphiae.
La denominazione Graphiae nasce con un doppio intento: porre l’accento sia sulla scrittura, sul segno intesi come elementi che caratterizza la pratica dell’artista/letterato, sia sull’artefice del segno che determina l’autorialità dell’opera unica prodotta.
MATTEO FRATERNO 2020- 2023
“Trilogia della reclusione”
A cura di Gaetano La Rosa e Enzo Fiammetta
in collaborazione con Fondazione Morra e #Wallofsounds
Dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte, Matteo Fraterno (Torre Annunziata, 1954) si trasferisce a Milano, dove frequenta l’Accademia di Brera, per poi fare rientro a Napoli. Dalla fine degli anni Settanta è a Parigi per quattro anni (1979-1983); torna a Napoli alla metà del decennio e qui partecipa alla mostra collettiva Evacuare Napoli (Istituto Francese, 1985). Sono gli anni in cui la ricerca di Fraterno, eleggendo quale suo atelier una casa-studio alle falde del Vesuvio, si orienta verso una pittura materica, definita dell’artista stesso “eruttata” per la mescolanza del colore a olio e pigmenti vari con materiali piroclastici, sabbia vulcanica, lapilli e disfacimenti tufacei. “Guardandomi intorno traducevo in forme plastiche un’opera che metteva finalmente in vita materiali naturali: sabbia, tufo, pietra lavica; materiali che il contesto ambientale, con la sua carica autodistruttiva innescata dall’uomo, aveva reso morti”, racconta l’artista. Dagli anni Novanta si registra nell’attività di Fraterno una svolta “relazionale”, che lo porta a collaborare con gruppi quali Oreste, organismo collettivo, auto-organizzato e autogestito dai suoi partecipanti, con cui concepisce il progetto Bacinonapoli (1998), e con Osservatorio Nomade Stalker, realizzando progetti tra Roma, il Salento e Napoli. Più recentemente Fraterno ha avviato una ricerca sui transiti nel Mediterraneo tra Italia, Grecia, Albania e Turchia, abbracciando l’idea di nomadismo, spostandosi di continuo tra questi Paesi e attivando una serie di scambi tra queste diverse realtà culturali e sociali.
LAURA PANNO
“Agave- Amour”
A cura di Enzo Fiammetta
Installazione, giardino del Baglio Di Stefano
Nata nel 1954 a Montebelluna, in provincia di Treviso. Di origine veneta, vive e lavora a Milano. Diplomatasi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, si trasferisce nel 1979 a Milano, dove, l’anno seguente, presenta la sua prima personale alla Galleria Naviglio. Da allora si sono succedute molte altre personali (ricordiamo, fra le più recenti, quella alla Garner Tullis Gallery di New York e quella milanese alla Fondazione Mudima) e numerose collettive, tra le quali la Biennale di Venezia del 1980, le Biennali d’Arte di Milano nel 1987 e nel 1993, le Triennali dell’Incisione a Milano nel 1991 e nel 1994. Attualmente Laura Panno risiede a Milano dove coniuga la sua personale ricerca artistica con l’insegnamento di Incisione all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Dopo il Liceo Artistico si è diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti a Venezia, nel 1976; ha proseguito gli studi in Arte Astratta all’Accademia di Salisburgo con Mario De Luigi e si è iscritta all’Accademia di Belle Arti a Brera, dove era docente di Grafica e Tecniche dell’Incisione. Invitata dal critico Tommaso Trini, ha partecipato ad Aperto 82 alla Biennale di Venezia dove ha esposto pittura tridimensionale, corpi nudi, dipinti e modellate con rete metallica.
Si dedica tuttora alla pittura, alla scultura e alla grafica. A New York ha prodotto una serie di lavori ad encausto con l’editore Garner Tullis, dando vita al volume Tauriform (ed.Skira), corredato dallo storico, critico John Yau. Ha esposto a New York, Madrid, Milano e in spazi museali dell’Andalusia; a Parigi e Barbizon, in Francia.
Pur senza abbandonare le molteplici forme espressive che caratterizzano la sua produzione artistica, prosegue la ricerca con il vetro a Murano. Da sempre appassionata dei media fotografici, espone per la prima volta le sue fotografie alla galleria Fotografia Italiana Arte Contemporanea, Saint Tropez.
La personale, curata da Fabio Castelli, è correlata dal libro Corpus (ed. Skira) e dalla presentazione del prof. Carlo Bertelli.
Corpus è legato al “Corpo“, tema da sempre esplorato dall’artista, e alla rete della camera della morte.
Mediterraneo è il testo di Carlo Bertelli, che analizza l’opera sempre nata a contatto con la luce e le trasparenze dell’acqua.
MICHELE TOMBOLINI
Opere di passaggio
Cinque opere agli atelier del Baglio Di Stefano
In collaborazione con Fondazione Donà dalle Rose,
BIAS e The Doge Venice red carpet
Atelier del Baglio Di Stefano
Michele Tombolini nasce a Venezia nel 1963 e inizia la sua carriera artistica partendo da una ricerca introspettiva che vede nell’istintività la sua caratteristica principale. Nel 2013 partecipa alla 55° Biennale di Venezia, evento che segna un cambiamento radicale nel suo stile artistico indirizzandolo verso un approccio concettuale dove l’idea e il messaggio sociale sono capisaldi della sua produzione. Una volta trasferitosi a Berlino porta avanti diversi progetti sociali come “Butterfly” un’opera murale interattiva che si inserisce nel progetto “Indelible Marks”, volto a sensibilizzare il pubblico nei confronti del problema della prostituzione infantile e dell’abuso di minori; In seguito il progetto “X Square”, una suggestiva installazione scultorea concepita come simbolo di ottimismo e fiducia per tutte le persone duramente colpite dalla pandemia nell’ultimo anno; o ancora “The voice OFF the planet” un’istallazione performativa sincronizzata in tutta Italia dedicata all’ambiente.