Data: 26/06/2021
Ora: 18:00 - 20:00
L’opera site specific “Contraccolpi”, è realizzata dall’artista per il Giardino del Baglio Di Stefano. La Fondazione continua così la pratica degli atelier, che negli anni ha portato nella città alcuni dei maggiori interpreti dell’arte contemporanea europea.
Alberto Timossi (Napoli 1965), intende la scultura come intervento nello spazio urbano e installazione ambientale. Dopo aver lavorato la pietra, partecipando a simposi (fra gli altri il “Wei-hai International Sculpture Competition”, Cina, 1993, e il Simposio Internazionale di Horice V Podkrkonosi, Rep. Ceca, 1994) sviluppa una serie di lavori in ferro che espone in varie rassegne e mostre (“Premio Marche”, Mole vanvitelliana, Ancona, 1995; Plaza Gallery, Tokyo, 1997 e 2000, “Periplo della scultura italiana contemporanea 2”, Chiese Rupestri, Matera, 2000; “Giovani artisti all’inizio del nuovo millennio”, Chiostro del Bramante, Roma, 2000; Premio scultura giovani, Accademia nazionale di S. Luca, Roma, 2002). Negli ultimi anni ha privilegiato la forma del tubo industriale, capace di dialogare con gli spazi interni e esterni degli edifici (“Largo gesto”, Albornoz Palace Hotel, Spoleto, 2003; “Innesti”, Fondazione Pastificio Cerere, Roma, 2006; “Parti del discorso”, Galleria Tralevolte, Roma e MUSMA, Museo della Scultura, Matera, 2008) ma anche di proporsi come elemento strutturale a sé immerso nella natura (Beelden in Gees, Olanda, 2015 e Bad Ragartz, 6° Triennale di Scultura, Svizzera, 2015). Nel 2013 ha tenuto una personale nella Collezione Manzù di Ardea, intitolata “Flussi”, e nel 2014 ha dialogato con le strutture medievali del palazzo dei Consoli di Gubbio nella personale “Flussi: il rosso, il giallo”. E’ stato presente alle prime tre edizioni della Biennale di Scultura di Piazzola sul Brenta (2013-15-17) sempre cercando il dialogo con lo spazio aperto, l’acqua dei canali e l’architettura storica. Sue sculture ambientali sono presenti al MUSMA di Matera (2008)MAAM di Roma (2014) e al nuovo Museo dei Bocs Art di Cosenza (2017). Fra le esposizioni del 2018: “Dissonanze” (con Monica Pennazzi) presso i Magazzini Artistici Pennazzi di Ancona, e “Bosco rosso” (con Tiziana Cera Rosco) presso la galleria Curva Pura di Roma. Sue sculture sono presenti nel parco SIC, Sculture in Campo, di Bassano in Teverina (“Flusso”, 2015) e nella Casa Rossa di Alberobello (“Tiptoe” e “Virgola rossa” 201,8 a seguito della partecipazione all’Apulia Land Art Festival. Nel 2018 partecipa anche alla Biennale di Viterbo e al Festival di Castelnuovo Fotografia.
Negli ultimi anni dedica grande attenzione ai temi legati all’ambiente che muta, realizzando installazioni ambientali di grandi dimensioni, (“Illusione”, Cave Michelangelo, Carrara, 2015; “Spilli”, Lago ex Snia, Roma, 2018) e al cambiamento climatico (“Fata Morgana/dentro l’Antropocene”, Lago del Rock Glacier del Col d’Olen, Gressoney La Trinité (Ao), 2017; “Fata Morgana/la fonte sospesa”, Fontana della Minerva, Sapienza Università di Roma, 2018; “In memoria, Pietre nere per il Lago Sofia”, Ghiacciaio del Calderone, Gran Sasso d’Italia, 2018).
Nel 2019 effettua una residenza nel Macro Asilo a Roma e partecipa alla collettiva “Avvistamenti” nel Castello medievale di Montechiarugolo (Parma). Un nuovo intervento ambientale è stato realizzato all’interno dell’area archeologica dell’Isola di Mozia, in Sicilia, su invito della Missione archeologica a cura dell’Università La Sapienza di Roma. L’intervento sul Kothon, un vasca sacra realizzata dai fenici nel 600 a.C., si intitola “Segnacoli”. L’esperienza di “Segnacoli” è stata riproposta nella mostra personale “Levitas” alla galleria Gallerati di Roma (dicembre 2019 – gennaio 2020) e si trasforma in “SEGNACOLIper” che ne prevede la rimodulazione sotto forma di trittici in un progetto di scultura diffusa sul territorio (estate 2021).
Nel corso del 2020 ha partecipato collettiva “33 Stelline” presso il Palazzo della Cultura di Reggio Calabria, alla 5° Biennale di Viterbo e alla collettiva “Pezzi Unici 4” tenutasi nella Galleria Gallerati di Roma. Sono state inoltre allestite in modo permanente l’opera “5 passi” nel parco del Monastero benedettino di Siloe (Gr) e “Altrobosco” lungo il Sentiero d’arte Torrechiara nei pressi di Parma.
La ripresa dell’attività espositiva dopo la pandemia si realizza con la partecipazione a gARTen2021, nel Parco di Villa Rovere a Correggio e a Terra Arte, parco di scultura all’aperto, a Blera (Vt).