Data: 26/06/2018
Ora: 18:00 - 21:00
Martedì 26 giugno 2018 alle ore 18.00, presso il Baglio Di Stefano, verranno presentate le opere recentemente donate al Museo delle Trame Mediterranee. Con questa iniziativa – che segue quella realizzata il 23 giugno al Cretto di Burri – la Fondazione Orestiadi ricorda il suo fondatore, Ludovico Corrao.
Le donazioni sottolineano il sodalizio che dalla sua nascita, gli artisti hanno intessuto con la Fondazione Orestiadi e il Museo delle Trame Mediterranee, luogo fecondo di scambi, conoscenze e spazio di libertà e sperimentazione.
Alcune opere sono testimonianza di importanti passaggi e collaborazioni che gli artisti hanno avuto con il nostro museo, tra le quali, Mustafa Sabbagh che ha realizzato la sua opera http 502: bad gateway, 2017, per la mostra “Pausa Sismica” presentata a Palermo per ricordare il 50° del sisma che distrusse la valle del Belice. Il lavoro dell’artista palestinese punta l’accento sulle drammatiche traversate dei migranti. Le opere di Angela Pellicanò e Ninni Donato ci pervengono a conclusione della mostra “Oltre Il Ponte”, importante ricognizione sull’arte contemporanea calabra curata da Fabio De Chirico, mentre il papier mâché di Roberta Civiletto documenta la ricerca dell’artista nell’ambito dell’arte tessile e della sua partecipazione al progetto “Le sei Stagioni di Chandan” .
Le opere del maestro giapponese Kazuyuki Kanda, frutto della sua presenza in Italia e dei workshop proposti a Gibellina e Palermo all’interno del progetto BIAS, Biennale Internazionale d’Arte Sacra contemporanea, indagano le possibilità creative delle immagini realizzate con la tecnica fotografica del pin hole, mentre l’opera di Stefano Esposito, fotografo e gallerista romano, documenta uno dei momenti più emozionanti della recente storia di Gibellina, Audioghost ‘68, che celebra il completamento del Cretto di Burri.
La collezione della Fondazione si arricchisce inoltre di un’opera del compianto maestro Pippo Bonanno, donata al museo dai familiari, protagonista dell’arte italiana degli anni ’60, e delle sperimentazioni dei siciliani Paolo Madonia – che indaga il rapporto tra materia e colore, Giuseppe Simonetti che analizza il rapporto tra forma e spazio e Gai Candido, artista di riferimento per le giovani generazioni, che scompone e rompe segni e forme per ricomporli in nuove partiture figurative che fanno riferimento a figurazioni arcaiche e tribali.
Una importante testimonianza verso il nostro museo ci arriva dalla Sardegna con l’opera di Maria Lai, “In breve”, pagine xerografate cucite a libro con intervento di filo, donata dal Museo Diocesano di Ogliastra. Maria Lai, una delle artiste da noi più amate, entra a far parte del percorso museale; il tessile e la scrittura temi fondanti delle Trame Mediterranee, trovano una splendida sintesi nella sua opera.