Data: 31/07/2020
Ora: 20:45 - 22:45


#cittàlaboratorio2020

osservatorio teatrale rivolto ad artisti under 35

progetto in collaborazione con Teatro Biondo di Palermo

 

 

31 luglio – Baglio di Stefano 

ore 20,45

FELICE CANI

Collettivo Onirico

menzione premio #cittàlaboratorio20

Anteprima

 

Testo originale e drammaturgia Giuseppe Ingrassia

Musiche originali Bardi (Giuseppe Ingrassia e Leandro Grammatico)

Regia Danilo Fodale

Scenografia, attrezzeria di scena, costumi e trucco Silvia Maimone

Interpreti Giuseppe Ingrassia, Leandro Grammatico, Silvia Maimone

Produzione Collettivo Onirico

 

Qual è il colmo per un vecchio pagliaccio infermo padrone di circo? Chiamarsi Felice! La mia vita meraviglia nacque a Trapani nel ’40 dallo sticchio di mia madre e da un rinomato notaio siculo. Emunì Felice, a mamma, tu sei tagliato e cusuto per fare il futuro chiruggo! No mamma! A mìa mi commuovono le cose più semplici, attipo “Senza fine” di Gino Paoli, i titoli di testa di Star Wars e il rigore decisivo di Fabio Grosso ai mondiali del duemilaessei.

 

Felice Cani è un vecchio pagliaccio paralitico dall’esistenza sgrammaticata, dolce e insolente.  Stanco del suo non-mondo privato, decide di diventare accento sulla parola “verita” al cospetto dell’amico di sempre, il taciturno clown Beniamino.

 

Felice Cani è un girotondo di prosa, canzone, pantomima e clownerie, un circo sgangherato di musica e parole, una “vita meraviglia” in equilibrio precario tra una mano tesa e il vuoto.

 

 

 

ore 21,45

PULICI

di e con Sara Firrarello

menzione premio #cittàlaboratorio20

Anteprima

 

Luci Sara Firrarello, Elena Rosa

Suono Riccardo Napoli

Produzione Campo Barbarico Roma in collaborazione con Spazio Oscena Catania

 

Pulici è una lotta tra il narrabile e l’inenarrabile della sparizione, memoria e metamorfosi attraversano corpo e voce per una misera tragedia affidata ad una coppia di pulci, miseri insetti senza ali. Minuzie.

La vita quieta della coppia parassita viene sospesa da una morte misteriosa e inaspettata.

Il buio inghiotte lui, il dolore inghiotte lei, le loro anime si cibano dell’anima di una donna che tesse una trama puerile e maledetta, disegna corpi mancanti, ricama litanie e sospiri, e sulle mani cadono e si nascondono personaggi e vicende intrecciate.

Un tempo che incede e un corpo che intercede una memoria antica e reinventata, una lingua del non più per ciò che ne rimane: un’assenza.

 

In Pulici uso la mia lingua madre più madre che posso, dialetto dell’entroterra siciliano, rude e indispensabile per indagare il silenzio delle cose e il grido della creatura in cui mi perdo e che perdo. Abito personaggi per solitudine e spaesamento. Le parole sono la riscrittura di un ricordo sonoro d’infanzia, un’oralità popolare che giunse fino alle mie giovani orecchie. Ne ho custodito il passaggio, l’intangibile traccia. Il resto l’ho immaginato, incorporato, donato”.

Sara Firrarello

 

 

 

Biglietto unico per entrambi gli spettacoli

Prenotazioni

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