Data: 21/07/2023
Ora: 20:00 - 22:30


f#dieciannisenzafranco

Baglio Di Stefano, Gibellina

 

Maresco ricorda Scaldati a dieci anni dalla scomparsa

 

ore 20,00

CONVERSAZIONE con Franco Maresco e Umberto Cantone
LETTURE
da Franco Scaldati di Aurora Falcone

ore 21,00

IL RITORNO DI CAGLIOSTRO – proiezione del Film (2003)

regia di Daniele Ciprì e Franco Maresco

a seguire Backstage del Film

a cura di Lumpen in collaborazione con Babel

 

Un omaggio sentito, a dieci anni dalla sua scarsa, del nostro Festival a Franco Scaldati, autore e direttore indimenticato di due edizioni delle Orestiadi, “IO E FRANCO” un progetto a cura del regista Franco Maresco, grazie alla collaborazione con l’Associazione Lumpen di Palermo.  La proiezione del Film “IL RITORNO DI CAGLIOSTRO” (a vent’anni dalla sua uscita in sala), una mostra fotografica a cura di Valentina Greco e Francesco Guttuso, un incontro per raccontare Scaldati tra Umberto Cantone e Franco Maresco.

A vent’anni dalla sua prima uscita torna sullo schermo, per noi, “Il Ritorno di Cagliostro”, film cult di Ciprì e Maresco.

Nella Sicilia dell’immediato secondo dopoguerra, i fratelli La Marca, titolari di una modesta ditta di artigianato sacro, mettono in piedi, col beneplacito dell’Arcivescovo di Palermo Mons. Sucato, la Casa di Produzione Cinematografica Trinacria, che nelle loro intenzioni dovrebbe portare alla nascita d’una fiorente industria cinematografica siciliana. I primi film, mal diretti ed ancor peggio recitati da attori non professionisti presi dalla strada, si rivelano però delle vere catastrofi, onde cui per risollevare le sorti della casa di produzione viene scelto come finanziatore un barone decaduto ed occultista, che ha un’idea: girare un film sulla vita di Cagliostro, ingaggiando come regista il fallito Pino Grisanti, e come protagonista Errol Douglas, una vecchia gloria di Hollywood, ormai spiantato e schiavo dell’alcol.

Le riprese procederanno in maniera catastrofica, e avranno il culmine quando Douglas, lanciandosi ubriaco da una finestra del terzo piano, cadrà spiaccicato al suolo, diventando pazzo per la caduta: sarà rinchiuso in un manicomio a vita. I La Marca falliranno ben presto, ed un nano che compare nell’ultima mezz’ora del film (Davide Marotta), rompendo la quarta parete, spiega a tutti la vera storia dietro la Trinacria: quegli innocui “pataccari”, a dispetto di come sono stati ritratti nel documentario, sarebbero stati in realtà mafiosi operanti per conto di Lucky Luciano.

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