Data: 01/08/2020
Ora: 20:45 - 22:45
#cittàlaboratorio2020
osservatorio teatrale rivolto ad artisti under 35
progetto in collaborazione con Teatro Biondo di Palermo
biglietto unico per entrambi gli spettacoli
1 agosto – Baglio di Stefano
ore 20,45
L’AMMENNICOLO
di Calogero Scalici
con Costantino Buttitta, Adriano Di Carlo, Beatrice Raccanello, Francesco Raffaele, Maria Sgro
menzione premio #cittàlaboratorio20
Anteprima
Qui non è consentito nessuno sgarro, nessun tremolio. Nulla è spontaneo.
Bisogna obbedire alla vecchia signora, esaudire la sua volontà, farsi belli come per morire e prepararsi a questo immortale ritratto tanto atteso: lo spessore compatto, crudele e sempre uguale della fotografia.
Il tempo stringe ma la maledizione antica si può spezzare!
Cinque personaggi guizzano dal buio imponendo la loro presenza.
Vanno di fretta a ricercare la giusta posizione nel mondo e infine stanno in posa, sigillati in un incantesimo.
Odorano di naftalina e dopobarba.
Parlano, biascicano parole, recuperano ricordi, commentano.
Tutti sorridono, eccetto uno che vuole andar via perché fuori è meglio!
Fuori, nel mondo che non conosce, dove l’immagine nuda si disperde dall’inquadratura e non ha più importanza.
Perché fuori i personaggi non sopravvivono.
La facciamo questa fotografia?
Non farà male!
Ci vorrebbe un attimo, niente di più.
Si vivrà insieme per sempre.
Calogero Scalici
ore 21,45
SARO
Il Teatrino
menzione premio #cittàlaboratorio20
Anteprima
di e con Domenico Ciaramitaro
Regia Francesco Russo/ Domenico Ciaramitaro
Consulenza drammaturgia e registica Claudio Zappalà
Costumi Dora Argento
Segreteria di produzione e comunicazione Francesca Impastato
Produzione Flimflam srl Manuela Pincitore e Costantino Margiotta
La gamba di legno è stata realizzata da Pietro Camiolo
“Saro” è la storia di un bambino, oggi uomo, che attraverso i sogni ha trovato il modo di resistere ad un mondo che lo rifiutava. Il testo porta in scena un aspetto autobiografico dell’autore, che ha segnato la sua vita familiare e le dinamiche affettive che ne sono conseguite, facendone un’analisi intima ed emotivamente faticosa ma necessaria per compiere un miracolo: rendere Saro libero, soprattutto dal giudizio altrui.
Saro è solo un bambino e come tutti che, a quell’età, vorrebbe correre e giocare con i suoi coetanei. Ma la sua non sarà un’infanzia semplice e serena, a causa di un nemico chiamato “malattia”, un nemico che lascerà un segno nel fisico del piccolo Saro, un segno che come un marchio a fuoco lo renderà diverso.
Forse la storia della sua gamba è solo un pretesto per raccontare le conseguenze ancor più gravi che la poliomielite ha su Saro, quel forte senso di inadeguatezza, scaturito dal mancato conforto e supporto da parte della famiglia, in special modo della mamma, che vuole tenere nascosto questo figlio agli occhi del mondo.
La storia è ambientata negli anni ’50, anni in cui la malattia viene vissuta come una vergogna familiare, un ulteriore scenario che si apre anche ad indagare uno spaccato socio-culturale lontano solo nel tempo dai nostri giorni, ma ancora presente.
Rosario è il primo di cinque figli, un figlio “addifittato” che impara presto a convivere con la solitudine e la cattiveria, trovando nei suoi amici immaginari riparo e sfogo.
Un monologo a più voci, tutte frutto del sentire di Saro, della sua esigenza di comunicare e di inseguire il suo destino.
Un mondo visto da lontano quello di Saro che, dalla terrazza di casa, guarda i bambini giocare, ammira la montagna cosi grande e distante, ai suoi occhi irraggiungibile. Un mondo che sembra lontano, per lui che deve stare in silenzio, nascosto, per non farsi notare, per non fare scoprire alla gente la sua diversità.
Un incontro cambierà il suo destino, rendendolo un nuovo Saro, coraggioso e pronto a prendersi il suo pezzo di felicità, tenendola per mano e trovando la forza di affrontare la vita.
Biglietto unico per entrambi gli spettacoli
Prenotazioni
Le prenotazioni online non sono al momento disponibili. Per informazioni chiamare lo 0924 67844