Data: 15/10/2018
Ora: 17:00 - 18:00


Gli oggetti che adesso entrano ufficialmente a far parte della Collezione Archeologica del Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina provengono dalla casa sul Monte Bonifato, nel Comune di Alcamo, dove Ludovico Corrao amava accogliere e ospitare amici e artisti che collaboravano con lui alla ricostruzione culturale di Gibellina, colpita dal sisma del 1968, che ha sradicato e privato d’identità storica diversi piccoli comuni della valle del Belice.

Sulla soglia di quella casa, con una suggestiva vista sul Golfo di Castellamare, si affacciarono tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento architetti come Francesco Venezia, Franco Purini e Laura Thermes; il poeta Emilio Isgrò, Pietro Consagra, Carla Accardi, Mario Schifano, Toti Scialoja, Enzo Sellerio e molti altri che sentivano il richiamo di un’impresa intellettuale che travalicava la costruzione di edifici e servizi.

È esattamente l’amore per il bello la radice del collezionismo di Corrao, l’interesse tipico di una certa classe sociale, per il reperto archeologico, considerato non sterile oggetto d’esposizione, ma strumento d’indagine per riappropriarsi delle radici, che lo induce alla raccolta dei reperti facenti parte dell’omonima collezione, inaugurata nel 2006, che ospita più di 400 reperti.