Data: 05/08/2022
Ora: 18:45 - 20:15


Cretto di Burri

di Salvo Licata 

con Fabrizio Ferracane, Filippo Luna e Enrico Stassi

musiche eseguite dal vivo da Alessandro Presti 

con la partecipazione straordinaria di 

VASCO BRONDI 

con Andrea Faccioli alla chitarra e Daniela Savoldi al violoncello

produzione esclusiva per Orestiadi 2022

PRIMA NAZIONALE 

 

L’orazione di Salvo Licata, messa in scena la prima volta il 16 agosto del 1992 a Gibellina, torna a casa dopo trent’anni sul Cretto di Burri: 

Osserva le stragi di mafia dalla tana schifosa di un topo di fogna, poi si guarda in giro, e dovunque racconta la peste della città collusa. Quella che ingrassa i colpevoli col suo silenzio e poi fruga tra i libri le parole più alte per esprimere il dolore, quella dei «beneficiari di sovvenzioni pubbliche, dei burocrati regionali e dei principi del foro, di certe redazioni tristi maestre nell’ affogare i fatti». È la “Orazione per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”, scritta di getto dal giornalista Salvo Licata sedici giorni dopo la strage di via D’ Amelio, e messa in scena per la prima volta nel ’92 a Gibellina, il 16 agosto di quell’ anno, nel giorno di San Rocco, per le Orestiadi. Quel testo oggi torna a casa, dopo trent’anni, sul Cretto di Burri. 

Nella sua ‘Orazione per Falcone e Borsellino nel giorno di San Rocco, Salvo Licata racconta il dolore, l’ipocrisia e la tragedia di un anno – il terribile ’92 – che avrebbe cambiato per sempre il corso della storia. Era una poesia a futura memoria, ancora oggi viva, un testo che si arricchisce sempre di elementi, di cose che accadono e che lo rendono – atrocemente, dolcemente – contemporaneo. 

 

Vasco Brondi: 

Le luci della centrale elettrica è il nome del progetto artistico/musicale di Vasco Brondi, nato nel 1984 e cresciuto tra Ferrara e l’Emilia.

Un progetto le cui prime canzoni trovano una forma e una collocazione iniziale nell’omonimo demo autoprodotto nel 2007 distribuito dall’artista direttamente ai concerti. Si tratta di dieci canzoni, che mettono subito in luce una scrittura originale e una forza espressiva fuori dal comune, e per questo non passano inosservate.

In una cittadina, Ferrara, in cui è difficile non conoscersi e impossibile non incontrarsi, la strada di Vasco Brondi incrocia quella di Giorgio Canali, chitarra disturbata dei CSI e musicista sui generis, ruvido e radicale nell’approccio. Nasce così “Canzoni da spiaggia deturpata”, il primo album de le luci della centrale elettrica prodotto in collaborazione con Canali e pubblicato da La Tempesta, una delle principali labels indipendenti italiane, creata dai Tre Allegri Ragazzi Morti. L’album, che sfoggia in copertina una splendida illustrazione di Gipi, ottiene ottimi riscontri, al punto da ricevere il Premio Tenco nella categoria “Migliore opera prima”, oltre alle copertine di alcune riviste specializzate (Rumore, Blow up), mentre sono più di cento i concerti del tour che presenta il disco, facendo tappa in club e festival prestigiosi. “Canzoni da spiaggia deturpata” sarà anche inserito al sesto posto nella classifica dei dischi del decennio stilata dal magazine Rolling Stone a dicembre del 2010, primo degli italiani.

Quello di Vasco Brondi è un percorso di formazione onnivoro, la cui forza è rappresentata dal confluire di linguaggi artistici diversi e complementari nel divenire degli scenari tecnologici: la musica, naturalmente, il cinema, il fumetto, il videoclip, l’illustrazione, la pittura, la danza e la scrittura da un lato. Internet, i blog, l’esplosione dei social network dall’altro. 

Prenotazioni

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