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Paradise Now#Gibellina

Data: 05/08/2021
Ora: 19:00 - 20:00


spettacolo

Cretto di Burri

 

Regia e coreografia Virgilio Sieni

Assistenti alla coreografia Giulia Mureddu, Delfina Stella

Compagnia Virgilio Sieni: Jari Boldrini, Nicola Cisternino, Giulio Petrucci, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo

Assistenti al progetto Amalia Borsellino, Simona Miraglia

e con la partecipazione di
Silvia Oteri, Roberta Pellegrino

e i cittadini
Vito Ancona, Maria Giulia Augugliaro, Sofia Baldi, Andrea Borrometi, Nicoletta Borrometi, Chiara Clara Burgio, Monica Busacca, Francesca Catarci, Salvatore Ceraulo, Deborah Chiaramonte, Rita Cirrincione, Lara Cuppari, Martina D’Oro, Mara Teresa De Sanctis, Francesca Di Stefano, Alessandra Diamanti, Simona Esposito, Laura Fava, Rossella Fava, Francesco Fazzi, Martina Fornaia, Niccolò Giacalone, Annalisa Guercio, Olga Hoffman, Miriam Lo Piparo, Gea Lucetti, Heidi Mancino, Chiara Mariele, Simona Martino, Giuseppe Marzio, Francesca Mendola, Emiliya Mihaylova, Angela Moscato, Gloria Nasello, Giuseppe Perricone, Loredana Pizzuto, Angela Ribaudo, Alice Siragusa, Floriana Taddei, Domenico Vernagallo, Loredana Vitellaro.

Musica eseguita dal vivo da:
Andrea Lovo: percussioni e oggetti
Giacomo Ferrigato: chitarra preparata
TJ Scratchavite: scratch su mangianastri

Tecnico Daniele Ferro

Produzione Orestiadi 2021

 

Come ci indica Burri il Cretto non è pensato per rappresentare spettacoli, esige silenzio; il silenzio, quale forma di meditazione che ci immerge nel tempo della storia, induce ad un movimento che dal passato arriva a noi con tutta l’energia rinnovata e commovente.

Com’è possibile agire sul Cretto?

Penso di rimanere lì davanti, per giorni, contemplare il luogo, danzare con l’immateriale che lo abita. Non si può mostrare la postura sopra un cimitero. In questa città sommersa il Cretto ci invita ad un atto di meditazione sulla vita degli altri, ma anche su come è possibile tessere un legame con la storia, sentirsi archeologicamente sorgivi. Qui ogni gesto e suono, ogni abbozzo drammaturgico deve fare i conti con l’inappropriabilità del luogo e degli eventi. Una forte commozione ci guida a cantare col gesto la memoria che lega la tragedia alla sospensione, Gibellina al Paradiso. Il Paradiso dantesco ci lascia intravedere gli spostamenti necessari all’uomo per sopravvivere attraverso la pratica dell’amore e dell’amicizia. Così Dante individua nell’andare verso l’altro il gesto della sopravvivenza.

Paradise now è un progetto che non si ripete di luogo in luogo: propone un modo di abitare e far coesistere esperienze diverse tra loro: i cittadini, i danzatori, i musicisti. Ognuno chiamato a sottrarre e mutare qualcosa.

A Gibellina, sul Cretto, sarà necessario abbandonare alcune posture per intravedere insieme i silenzi del gesto attraverso una polis ricomposta per ascolti e prossimità, vuoto e attesa. Il Cretto di Burri accoglierà e guiderà la coreografia pensata per un quintetto di danzatori e una comunità di cittadini che si alterneranno in un dialogo di gesti meditati e respirati: un suolo tracciato da passi intesi come piantumazioni di un giardino immaginario.

Il Paradiso di Dante ricompone il corpo secondo una lontananza che è propria dell’aura, un luogo definito dal movimento, da ciò che è mutevole. Un viaggio che si conclude nello spazio senza tempo della felicità.

La coreografia è costruita per endecasillabi di movimenti dove i versi della danza ritrovano il risuonare della rima da una terzina all’altra. Questo continuo manipolare, accarezzare e pressare lo spazio invisibile intorno ai corpi edifica un continuum di terzine sillabiche del gesto: una maniera umile per porsi nei confronti della loro magnificenza geometrica, matematica e cosmica.

Allo stesso tempo il gesto scaturisce da una ricerca sullo spazio tattile e sull’aura della persona. I danzatori e i cittadini creano un gioco di vicinanze e di prossimità, stabilendo una nuova forma di contatto, dove il tocco non tange la pelle ma lo spazio auratico dei corpi.

L’esperienza a Gibellina si svolge sulla relazione tra l’uomo e la natura, luogo della memoria e dell’incontro dove i cittadini insieme agli artisti riflettono sulle forme democratiche della condivisione e la scoperta del gesto poetico.

 

 

VIRGILIO SIENI  

E’ danzatore e coreografo italiano, artista attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e musei. La sua ricerca si fonda sull’idea di corpo come luogo di accoglienza delle diversità e come spazio per sviluppare la complessità archeologica del gesto.

Si forma in discipline artistiche e architettura, dedicandosi parallelamente a ricerche sui linguaggi del corpo e della danza. Nel 1983, dopo quattro anni di studio sul senso dell’improvvisazione nei linguaggi contemporanei della danza tra Amsterdam, Tokyo e New York, è uno dei fondatori della compagnia Parco Butterfly e nel 1992 crea la Compagnia Virgilio Sieni, affermandosi come uno dei protagonisti della scena contemporanea internazionale.

Dal 2003 dirige a Firenze CANGO Cantieri Goldonetta, Centro Nazionale di Produzione della danza per la ricerca e la trasmissione sui linguaggi del corpo, uno spazio per ospitalità e residenze di artisti, in un programma interdisciplinare tra danza, musica e arti visive.

Nel 2007 fonda l’Accademia sull’arte del gesto, nata per creare e approfondire contesti di formazione rivolti a persone di qualsiasi età, provenienza e abilità, sull’idea di comunità del gesto. Sviluppa percorsi nelle città e nei territori fondati sull’idea di partecipazione, ascolto del corpo e rigenerazione del territorio.

Nel 2018 fonda La Scuola sul Gesto e il Paesaggio, un contesto di formazione per approfondire la relazione tra corpo e territorio: dalla natura al gesto e viceversa, dalla memoria del movimento alla creazione di nuove geografie urbane. Fonda e dirige, a seguito di un processo di rigenerazione, uno spazio sito nel Parco delle Cascine, PIA | Palazzina Indiano Arte. L’edificio è sede della scuola ma soprattutto luogo di sosta e laboratorio permanente per danzatori, cittadini, ricercatori, studenti, amatori e pubblico.

Gli è stato assegnato per tre volte il premio UBU (2000, 2003, 2011); nel 2011 il premio Lo Straniero e nel 2013 è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et de Lettres dal Ministro della cultura francese.

È stato Direttore della Biennale Danza dal 2013 al 2016, sviluppando un piano quadriennale sul concetto di abitare il mondo e sull’idea di polis e democrazia, concependo la città attraverso la sua metafisica.

Tra i progetti più importanti nelle città si ricordano: Arte del gesto nel Mediterraneo (2010-2013), un progetto quadriennale sviluppato come un viaggio nell’identità dei territori e nell’età dell’uomo creato su proposta del Theatre du Merlan Scène Nationale à Marseille e da Marseille 2013 Capitale europea della cultura; Diario fisico di un viaggio (2011) a Santiago del Cile, un percorso sull’idea di democrazia e resistenza in relazione al corpo e al gesto; Atlante Del Gesto (2015) presso la Fondazione PRADA di Milano, un operare negli spazi della fondazione dove “lo studio del frammento e dei dettagli del corpo dispiega un’indagine archeologica che si affaccia al presente”; Thauma | Atlante Del Gesto (2019) per la città di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, una ricerca intima sui gesti perduti, partendo dallo studio e dall’esplorazione di materiali provenienti dagli archivi della Basilicata e di altre regioni italiane con lo scopo di creare un “archivio in divenire del gesto”.

 

 

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In conformità alla normativa per il contenimento dell’epidemia da Sars-cov-2, è possibile acquistare biglietti multipli solo ed esclusivamente per congiunti, in quanto i posti assegnati saranno contigui.

Prenotazioni

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