Linguaggi, profumi e sapori testimoniano la presenza ancora viva, nel territorio siciliano, delle impronte della civiltà islamica: lo stesso nome della città, Gibellina, è di origine araba e significa “due piccoli monti”. L’amore per i versi e il canto hanno richiamato in questo luogo non soltanto gli artefici delle arti plastiche, ma anche autori di poesia -siciliani e stranieri- per testimoniare la loro solidarietà con la gente terremotata: Ignazio Buttitta, Alfonso Gatto, Evgenij Evtušenko, Carlo Levi, Leonardo Sciascia e Giuseppe Ungaretti sono i nomi celebri della cultura che fin dall’inizio si sono mobilitati per questo nobile intendimento. Nel tempo, la Fondazione ha promosso ulteriori incontri con intellettuali non soltanto italiani, ma anche provenienti dalla cultura araba. Gibellina, moderno simbolo della fenice, fin dal momento della sua rinascita si è candidata come approdo naturale per lo scambio di conoscenza tra le diverse culture del mondo e la poesia è stato dei saperi eletti dalla Fondazione come il più forte elemento di coesione di sentimenti, intenti e sogni per il futuro. La Sicilia, tradizionalmente terra di conquista e razzìa, oggi fa tesoro del patrimonio ereditato dalle civiltà che l’hanno attraversata, trasformando questo lascito in capacità di accogliere la diversità, come tessere e trame per nuovi incontri e promuovere una cultura di pace.
Dove
Baglio Di Stefano, Contrada Salinella sn
91024 Gibellina (Tp)
Orari
Martedi/Domenica
h 9.00/13.00
h 15.00/18.00
Ultimo ingresso h 17.00
Ingresso
libero